Nella storia di Venezia fu importante la congiura di Baiamonte Tiepolo ( vedi la vecchia del morter), che cercò, assieme al suocero Marco Querini , di ribaltare il governo stesso della Serenissima, congiurando e tentando un colpo di stato contro il Doge Pietro Gradenigo.
La sommossa fu violenta e venne anche violentemente soppressa (così era costume della Repubblica che non tollerava assolutamente il tradimento, con buona ragione). All’alba del 15 giugno 1310 il Querini si radunò con i suoi congiurati in Calle dei Fabbri, preparandosi a raggiungere le Procuratie per unirsi al Tiepolo.
Ma sulla sua strada li stava aspettando il doge Gradenigo con i Cavalieri di S. <Marco che con vigore abbatterono gran parte dei congiurati , e la folla che assisteva incitava il doge, a cui era fedele gridando: “dai, dai, uccidi i traditori ”
Delle voci ripetute più volte dalla popolazione contro i congiurati, ed in ricordo dell’avvenimento il ponte su cui furono costretti a passare i traditori venne in seguito chiamato ” Ponte dei Dai .
Il 29 luglio del 1310 il consiglio dei dieci ordinò di abbattere la casa del Tiepolo, e nel 1323 fu decretato che l’abitazione de Querini venisse acquisita dalla Repubblica ed adibita a Macello Pubblico.
Certo Venezia, piccola ma fortissima Repubblica fu anche feroce per salvaguardare la sua potenza e la tranquillità dei suoi abitanti.