Piazza San Marco a Venezia è così conosciuta e famosa in tutto il mondo, come un grande quadro del Canaletto, con l’equilibrio perfetto tra il Palazzo Ducale, quasi a significare che l’importanza dello Stato primeggia sulla sacralità della Basilica di San Marco, che appare, come edificio, quasi un completamento del Palazzo dei dogi
ma che rappresenta allo stato stesso il sentimento religioso attraverso il quale tutti i cittadini debbono sentirsi legati tra loro, edifici attorniati dal paravento delle Procuratie, che abbracciano questa immagine di insieme, e che occludono la vista della città e dei suoi edifici privati , sempre a dimostrare che l’amministrazione dei beni pubblici deve essere anteposta ai beni privati.
L’unico elemento discostante da questo tipo di logica, ecco la Loggetta del Sansovino! Questo edificio, molto piccolo rispetto alle dimensioni degli altri, posta sotto al Campanile, rappresenta il carattere celebrativo della nuova sistemazione del centro di S. Marco data dal Sansovino. Costruita dal 1537 al 1549 in sostituzione di una loggia o “Ridotto dei Nobili” nel 1569 venne adibita a posto di guardia degli Arsenalotti durante le sedute del Maggior Consiglio; ma più che una funzione pratica la Loggetta assunse un preciso ruolo celebrativo.
Già la sua stessa configurazione architettonica, chiaramente derivata dagli archi di trionfo romani (vedi gli archi di -settimio Severo e Costantino a Roma) indica la particolare destinazione ; soprattutto il significato allegorico delle numerose decorazioni plastiche che ornano e riempiono all’esterno ogni vuoto dell’architettura, tutte derivate dalla mitologia classica secondo un programma dettato dal Procuratore Vettore Grimani, fa della loggetta una costruzione di evidente valore simbolico “ideologia pura” la definisce il Tafuri,
La posizione della Loggetta, così sporgente , quasi isolata e leggermente sopraelevata, ben si prestava all’uso di corpo di guardia, che dovesse sorvegliare contemporaneamente il Palazzo Ducale e tutto lo spazio circostante: da essa infatti e dalla sua terrazza, aggiunta nel 1600 si potevano tenere d’occhio la Piazza, la Piazzetta, il Molo, l’ingresso al Palazzo dalla porta della Carta; si potevano sorvegliare inoltre le due principali direttrici di accesso alla Piazza da sotto la Torre dell’orologio, e dai portici delle procuratie nuove, un vero punto strategico ottimamente scelto.
La posizione fu felicemente determinata anche per disporvi l’apparato architettonico figurativo bene in vista, infatti la Loggetta è visibile da ogni punto di S. Marco sia per chi giunge dalla Laguna, sia per chi viene dall’interno della città, come per chi si affaccia dai numerosi loggiati che l’attorniano: è veramente una costruzione fatta per essere notata ed ammirata.
L’edificio è quindi non solo il centro topografico di tutto l’assetto urbanistico della zona, ma costituisce anche la quintessenza dei valori simbolici espressi dai vari edifici che la circondano, valori tutti rivolti all’unico fine di magnificare la grandezza e la potenza dello Stato Veneziano.