Negli annali della Serenissima è conservata la giostra di cavalieri svoltasi nel 1364, davanti ad un doge, Lorenzo Celsi, abbastanza contestato e poco amato , ed al suo lato Francesco Petrarca. La manifestazione venne organizzata per festeggiare la repressione della colonia di Candia per mezzo del cavaliere di ventura Pasquale Minotto, erede di una famiglia di origine albanese , di cognome Minoxi, che nel 1200 si trasferì a Venezia.
E Pasquale Minotto venne accolto con tutti gli onori, tanto che venne indetta una giostra in suo onore, a cui anche lui partecipò: ai lati della Piazza S. Marco vennero eretti palchi in cui presero posto gli spettatori, nobili e persone di grande potere; il circuito rettangolare venne chiuso a semicerchio da due staccionate, il luogo dove i cavalieri si preparavano con i loro cavalli e con le le loro lance.
Il pubblico popolare stava molto indietro, ma non di meno accompagnarono i vari duelli con grande entusiasmo…davanti alla porta principale della Basilica stava il doge con accanto i notabili e appunto Francesco Petrarca, ed al vento garrivano le bandiere con i colori di tutti i casati più nobili della Serenissima, meno quello del Doge, che non poteva essere esposto.
Il torneo si svolte per diversi giorni, ed a questo parteciparono anche dei cavalieri inglesi, che a torneo concluso, si diressero verso la Terrasanta, ed a questi si aggiunseero altri valorosi che giunsero da ogni parte ed’Italia. Infine vinse proprio il Minotti che ricevette dalle mani del doge una corona gemmata del valore di 360 ducati
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In seguito al cavaliere di ventura venne dedicata anche una fondamenta, che tutt’ora si percorre a Dorsoduro, il vero, sacro tributo che la fiera Repubblica donò ad un uomo che, seppure con crudeltà, seppe mantenere forte il suo Stato…la grandissima Venezia quasi spietata nell’ambizioine di confermare la propria sovranità nel Mediterraneo.