Vicino ad uno dei luoghi più affascinanti della Venezia poco conosciuta ai turisti, quel campo meraviglioso pavimentato con cotto rosso,e con la Chiesa e l’antica scuola della Misericordia a dominare tanto colore e tanta bellezza, con il loro aspetto austero venne eretto Palazzo Lezze, per commissione del procuratore di San Marco Giovanni da Lezze agli inizi del 600, per poi venire completato dal 1645 al 1663 dal famosissimo Baldassarre Longhena.
L’architetto, di origine ebraica, e molto legato alla cabala ed esperto di studi alchemici ( basta pensare alla Basilica della Madonna della Salute e dai suoi simbolismi cabalistici e rosacrociani) ornò con patàre di significato alchemico questa costruzione, che, fino all’avvento di Napoleone era uno scrigno prezioso di opere d’arte di Tiziano, Veronese e Tintoretto.
Nelle patare vengono rappresentati momenti diversi della metamorfosi alchemica: Nella prima appare l’immagine di un uomo (l’alchimista) che si posa su due cigni, simboli della purezza, dell’albedo (il biancore della luce) dell’umido (aria ed acqua insieme) e della purezza, che porta alla sublimazione dell’opera : infatti i cigni accostati a due serpenti, simboli dello zolfo e del mercurio…materiali che trasfigurano la mutazione, tutto sopra due coccodrilli che rappresentano la materia prima: ogni materia, ogni stato, ogni trasformazione è un elemento ed un passaggio del fine principale dell’alchimia: non esiste materia vile di per sè, ma essa è soggetta. grazie ai vari stadi delle modifiche a sublimarsi via, via, arrivando allìopera compiuta, alla vicinanza dellìuomo al sublime, all’essenza vera del creato.
Nella seconda vengono rappresentate due arpie ( elementi che congiungono lo spirito umano all’aria, all’etereo) che si posano su due cigni. In una terza viene rappresentata un’aquila con due teste, ed il suo simbolo è l’aria, ancora in divenire, poichè da due ne resterà una soltanto.
Ecco le meravigliose immagini che sono state rappresentate a salvaguardia del palazzo, a cercare di rappresentare quanto di sublime, di meraviglioso, di elevato può fare l’uomo, attraverso la conoscenza delle materie, dei pianeti, dei minerali..di tutto quanto insomma ha a disposizione la gente comune per poter cercare, dentro di sè, la vicinanza alla perfezione divina.
Quanti piccoli gioielli poco notati possono donare ricchezza d pensiero, piacere puro per l’arte e motivi di riflessione in una delle zone più suggestive di Venezia, città ancora tutta da conoscere e da scoprire, percorso doveroso per chi desidera cercare arte e bellezza …….
Blog davvero interessante, peccato non sia ancora disponibile la versione mobile. Almeno io non l’ho trovata, infatti per leggere questo articolo sul mio telefono ci messo mezz’ora. Perlomento era interessante e ben scritto.