I Campi a Venezia sono ampi spazi dove la Chiesa, soprattutto con la parte absidale è in posizione predominante e determina una complessa configurazione di questi importanti centri cittadini, come i Campi di S. Polo, S. Maria Formosa, S. Giacomo dell’Orio e S. Giovanni e Paolo.
Qui ha una posizione importante anche il campanile che con la sua direttrice verticale contribuisce alla varietà di prospettive e delle scenografie; essi sono tra i più blli di Venezia ed anche tra i più antichi, come si può determinare dall’epoca di fondazione della chiesa.
Qui si svolgeva la vita sociale della città, in quanto venivano ospitati mercati, cacce ai tori ( detti cazze ai tori)un sorta di corse dei tori come a Pamplona, ed anche cerimonie pubbliche, fiere popolari, spettacoli all’aperto, insomma tutto quello che una popolazione pronta al divertimento ed alla convivialità desidera vivere fuori dalla propria casa.
Vi sono però a Venezia numerosissimi altri spazi pubblici, piazzette fuori dal traffico principale, quasi sempre chiusi tra edifici di abitazione, non servite da un canale. Queste piazzette si chiamano “campielli” o ” corti”.
La corte è in genere uno spazio rettangolare, talvolta molto allungato quasi come una calle, cone alle estremità due “sottoporteghi” per la comunicazione verso l’esterno. Nelle corti e nei campielli vi sono sempre uno o più pozzi, decorati con vere da pozzo istoriate, lavorate e di grande bellezza.
Tra gli esempi più antichi è la Corte del Milion, così denominata perchè vi si trovava l’abitazione di Marco Polo, ed è ricca di numerosi elementi architettonici e decorativi veneto-bizantini e gotici.
UN’altra corte assai antica è Corte Barzizza a San Silvestro, piena di fascino medievale.
Ne campielli e nelle corti, in questi spazi così riservati, quasi continuazione all’aperto della casa di abitazione, si svolgeva la vita cittadina più intima e segreta, e vi si stabilivano i più immediati e quotidiani rapporti sociali: con il brio dei veneziani, con la voglia di “ciacolare” nascevano amori, dicerie, litigi…vite vere e convissute: non a caso Carlo Goldoni scrisse ” Il Campiello”, che rappresenta appunto questo piccolo, vivace e sapido mondo veneziano, dove il vero protagonista in definitiva risulta essere appunto l’ambiente comune del campiello.
Piera ciao la Corte non è come la definisci Tu, pensaci e rettifica; io sto bene ma non posso usare il pc per un periodo.Ti voglio bene,tanto che per Te trascredisco(non dirlo al dottore) lo uso solo per leggerti. Un bacio Luciano
ciao ed è per me una grande piacere leggerti. Ho purtroppo avuto problemi con la posta, per cui ho dovuto cambiare password dopo che per quattro giorni non ho potuto comunicare (tutto chiamando il 187). Per quanto riguarda quello che mi hai scritto, prima di dare quella descrizione ho consultato i testi di un architetto famoso a Venezia, già docente di architettura al Liceo Artistico, presso l’accademia di belle arti di Venezia e Firenze, veneziano doc e profondo conoscitore dell’architettura Veneziana: Antonio Salvadori, proprio perchè non sapevo bene distinguere le differenze.
Una raccomandazione: sta attento alla tua salute, che è molto più preziosa, ed un forte abbraccio, ciao, la tua amica Piera
Piera ciao il campiello a più sbocchi di uscita, la corte non ne ha,se vuoi uscire devi ritornare da dove sei entrato,tutto qua. Alla prossima non so quando, 6 la migliore Luciano