Questa scuola è indubbiamente considerata la più grande istituzione laica di Venezia. Contemporanea alla più antica Scuola della Carità, il cui anno di fondazione è il 1261, la Scuola di S. Giovanni Evangelista ricevette la massima notorietà allorquando, nel 1360 il Guardian Grande della Confraternita, Andrea Vendramin, ricevette da uno dei massimi funzionari del Regno di Cipro , la reliquia della SS. Croce a lui pervenuta dal patriarca di Costantinopoli.
Grazie a questa donazione la Confraternita assunse un prestigio ed una fama fino ad allora sconosciute, tanto che i fedeli presero il pubblico impegno morale di rendere l’edificio all’altezza del tesoro in esso conservato,
Le straordinarie sale delle gallerie dell’Accademia ospitano alcune delle meravigliose opere dedicate alla SS. Croce: Processione della Croce in P,zza S.Marco, il Miracolo della Croce di Ponte di S. Lorenzo, di Gentile Bellini, ed il miracolo della reliquia della croce di Vittore Carpaccio, le quali, oltre che al significato profondamente religioso che esprimono, impressionano per l’estrema nitidezza con cui ci regalano spaccati della vita veneziana di allora.
Parimenti alle vicende artistiche procedettero quelle architettoniche ed intorno al 1415 la Scuola era praticamente finita.
A Bartolomeo Bon è da accreditarsi il magnifico portale marmoreo sormontato da un lunettone con l’Aquila, simbolo proprio di S. Giovanni Evangelista, portale appunto che dava accesso al cortile privato, delimitato dall’edificio della Scuola, e della vecchia Chiesa sulla sinistra.
Nel 1498 Mauro Codussi, straordinario architetto ( membro della Scuola del Tajapiera) redige il progetto del sontuoso salone che porta ai piani nobiliari, e lo realizza caratterizzandola con la classica bifora al piano intermedio, elemento da sempre presente ed emblematica dell’architettura Codussiana.
Ai giorni nostri una parte della Scuola è diventata albergo, ma la reliquia della croce è sempre li, e per la gentilezza dei proprietari è accessibile alla vista dei visitatori.
Piera ciao la bifora ad alto peduccio che tu mostri è del XIII-XIIII secolo che centra il Codussi? Ti ammiro Tu lo sai Luciano
E’ proprio un classico dell’architettura codussiana la bifora che va al secondo piano della Schola, e nasce, a memoria, nel 1498. Così mi risulta. A proposito, come va? fatto tutto, mi hai mandato una email? voglio sapere tutto di come va la tua salute. La mia, alla grande, e credo di aver risolto i miei problemi. Son tornata giusto ieri da Milano.Un abbraccio affettuoso, ciao, Piera
vorrei sapere di quel miracolo si tratta in pittura di Gentile Bellini
so che si chiamma Santa Croce però comme si ha manifestato?
grazie per la vostra risposta
Eva di Danimarca
Carissima Eva, il quadro di Gentile Bellini riiproduce il miracolo della guarigione della figlia di Benvegnuido da S. Polo. Se vuoi, puoi troivare altre informazioni nell’altro mio post: ” Le testimonianze dei miracoli della Santissima Croce”. Un abbraccio affettuoso e un caluto caro, Piera