Celata nelle “Cronache dell’ordine dei Frati minori instituito da S. Francesco” di Bartolomeo Cimarelli, si nasconde la vita di una suora, abadessa del Monastero del Santo Sepolcro a Venezia , distrutto dalle truppe di Napoleone, i cui resti, si trovano alle °Zattere”.
Il monastero era controllato dal Padre Guardiano di S. Francesco della Vigna, Grancesco Giorgi ( o Zorzi), conosciuto come grande studioso di scienze, alchimista e per questo in qualche modo legato ai Rosacroce.
La monaca, Suor Chiara Bugni, donna completamente dedita alla fede, tanto che Marin Sanudo così scrisse di lei: L’abbadessa di Sepulcro, qual non manza, vive di comunion, à auto sangure, late, acqua di cristo in una “impoleta” si che è santa.”
Le consorelle narravano che avesse una ferita mai cicatrizzata al costato, che sanguinava continuamente, e che si nutrisse appunto solo dell’ostia consacrata e del liquido contenuto in un’ampolla che Dio stesso le avrebbe mandato.
Chiara, che dal 1504 divenne priora del Convento, in osservanza all’ordine a cui apparteneva, non raccontò a nessuno le visioni che aveva, e che pose per iscritto, visioni apocalittiche e terribili, di cui fece parte soltanto a Francesco Giorgi.
La fama della suora divenne sempre più ampia a Venezia, anche perchè le sue profezie vennero trascritte sempre nel Monastero del Santo Sepolcro che nel frattempo era stato modificato da Tullio Lombardo, con uno straordinario monte di marmo che simboleggiava la grotta in cui Gesù venne sepolto.
Purtroppo, ascoltate e lette le terribile profezie il consiglio dei Dieci decise che non era il caso di comunicarle al popolo, per cui Chiara Bugni venne deposta dal suo ruolo e segregata im un’ala del convento, senza poter comunicare con nessun’altra persona. Morì il 7 settembre 1514, nel giorno esatto delle stimmate di S. Francesco d’Assisi.
Francesco Zorzi scrisse le visioni e le profezie di questa monaca, vissuta nell’ombra, donna sofferente e meravigliosamente mistica. Ora, finalmente, tali profezie vengono pubblicate ed in seguito mi dedicherò al loro contenuto.
Dopo cinquecento anni , finalmente, si apre uno spiraglio su questa donna totalmente dedita alla fede , per cui un’umile suora ha sacrificato la propria vita per cercare di comunicare ( a torto o a ragione) la voce intensa che percepiva dentro di sè, e che la sollecitava nell’urgenza di comunicare quello che per lei era un messaggio divino…oltre alle rivelazioni che l’hanno soverchiata e costretta per tutta la sua vita a seguire un’urgenza intensa di trasmettere messaggi e visioni che lei riteneva, come tanti altri che si sono ritenuti “mezzi” attraverso i quali il Divino ha trasmesso moniti e dsollecitaziomni all’umanità intera!