Il centro economico ed affaristico di Venezia trovava la sua collocazione a Rialto, in Campo S. Giacomo. Il portico del Banco Giro, sotto il quale si trovavano i “banchi”, dove venivano registrati sui conti personali veneziani e stranieri, le operazioni di dare e avere conseguenti alle numerosissime contrattazioni quotidiane: queste operazioni venivano quindi svolte col comodo sistema del “giro conto” in modo che non fosse necessario movimento di denaro.
Il campo è piccolino, circondato appunto da portici, e ai suoi estremi troviamo la Calle della Securtà (dove i mercanti e gli armatori potevano sottoscrivere vere e proprie polizze di assicurazione, quasi al suo imbocco il “gobbo di Rialto” che era una vera e propria colonna di bando, a cui ho già dedicato un post, e, sul lato opposto, cioè proprio quello del ponte la deliziosa Chiesa di San Giacomo, chiamata di S. Giacometto proprio perchè piccolina, ma di una bellezza strepitosa.
La chiesa è “leggendariamente” ritenuta la più antica di Venezia. Le sue origini risalirebbero al 421, prima ancora che sorgesse la città stessa. La fondazione dell’attuale edificio, ricostruito su un più semplice ed antico edificio, risale al 1177, anno in cui fu consacrata e ricevette la visita di papa Alessandro III in occasione della sua visita per la “Pace di Venezia” con l’imperatore Barbarossa.
La facciata è semplice, illuminata dal grandissimo orologio costruito nel 1422, e poi rinnovato nel 1749. Caratteristico il suo campanile a vela che si inalza sopra l’orologio, che sorregge tre campane, che tutt’ora scandiscono le ore ai frequentatori del mercato.
Il caratteristico porticato, sostenuto da cinque colonne di marmo greco con capitelli gotici è l’unico esempio rimasto a Venezia, dei numerosi che c’erano un tempo.
Qui furono fatti edificare dalla Corporazione dei Casaroli l’altare maggiore, e da quella dei Oresi ( o Orefici) quello dedicato a S. Antonio Abate.
Meraviglioso il quadro del Canaletto che rappresenta la chiesa e una parte del Campo, quella che da verso Rialto e una parte del suo mercato, ed ammirandolo ci si accorge che, a parte i vestiti diversi delle persone che qui sostano o camminano, è tutto rimastgo esattamente come allora.
E’ questo l’incanto di questa città che riesce a cristallizzare atmosfere, momenti, sensazioni, immagini bellissime che continuano a far parte della vita dei Veneziani.
Grazie per le informazioni; ci sono notizie dettagliate dell’orologio oltre a quelle fornite?un caro salutocesare