In tutti i paesi del mondo c’è sempre stato un luogo dove i giovani andavano o continuano andare a passeggiare, uomini con uomini, e donne con donne, specialmente nei giorni di festa, per poter fare nuove conoscenze, visto che non era cosi’ facile conoscere o almeno rapportarsi con persone di sesso diverso , nel contesto di regole sociali molto legate ad una struttura che poneva la conoscenza tra ragazzi e ragazze, finalizzata a fidanzamenti e conseguentemente a matrimoni.
Specialmente nel meridione questa regola sociale veniva chiamata ” struscio”, mentre a Venezia , considerata la “morale” e la laicità di questa meravigliosa città, questo rito veniva chiamato ” il listòn”.
Nella Serenssima i rapporti tra uomini e donne erano privi di ipocrisia, non legati a regole dettate dalla Chiesa dell’epoca, regole dettate da una terribile limitazione della normale esigenza di sensualità che invece venne sempre riconosciuta e vissuta con malizia, con gioia e con consapevolezza, specialmente da parte delle donne veneziane , donne assertive, vere, libere ed aperte al mondo, come la società, lo Stato di cui facevano parte.
I luoghi di incontri e di “parate”nacquero prima in Campo S. Stefano, nel 1500, e la definizione di “listòn” nacque dal fatto che il percorso in questo campo, ancora prato erboso, era tagliato da una pista (lista) in pietra d’istria su cui le dame e i cavalieri potevano passeggiare senza insudicare le scarpe, per poi, in attimi di pausa, potersi accomodare in sedie, naturalmente a pagamento, per continuare un gioco di seduzione e di divertimento. Ciò accadeva nei giorni festivi e soprattutto nel periodo di Carnevale.
Queste passeggiate cominciavano in tarda serata e si protraevano fino all’alba, e continuavano questa serie di incontri e passeggiate anche all’erberia a Rialto.
Altri luoghi testimoni di quella “movida veneziana” furono Piazza S. Marco (dove le sedie venivano affittate per cinque soldi) le Zattere, le Fondamente Nuove, la Riva degli Schiavoni: l’immagine di cavalieri incipriati e di dame, riccamente vestite, scollate e decorate da monili fantasiosi e preziosi, specialmente in periodo carnevalesco è testimonianza di una città viva, aperta, disinibita e assolutamente priva di ipocrisie!
Meravigliosa Venezia e meravigliose le donne veneziane; donne vibranti , vive, allegre e consapevoli della loro frizzante e meravigliosa femminilità in una società in cui l’uomo e la donna avevano un rapporto paritario, ed in cui il rispetto e la cavalleria degli uomini, persone intelligenti e mentalmente aperte hanno creato un equilibrio fantastico tra il maschile e il femminile…nulla di più moderno di ora, anzi, oserei dire, molto più avanti nella consapevolezza della parità e anche della differenza fisiologica tra l’uomo e la donna, ma con il profondo rispetto e riconoscimento di queste differenze che non dividono, anzi, che rendono ancor più entusiasmante l’incontro e l’attrazione !
a venezia il rapporto uomo e donna non e’ stato mai paritario “ga’ sempre comanda’ e done” credetemi.
Fantastico Renato, come donna e come veneziana non so darti torto!! ma almeno i veneziani conoscono benissimo la situazione per cui come insegna _Goldoni nella deliziosa e maliziosa contesa maschile-femminile a Venezia l’astuzia dei sessi rende ancor più frizzante il magnetismo e la contesa tra uomini e donne, e quale più dolce e appagante contesa può essere perduta rispetto ad una donna vera, vibrante e libera che si dona all’uomo desiderato…che proprio per questo motivo, è già padrone del suo cuore,,per cui, se comanda la donna, il vero padrone è il suo uomo. Un saluto affettuoso, ciao, Piera
E’ sempre la solita storia “chi comanda in famiglia?” il piccolo uomo dice comando mi, l’uomo impegnato lascia fare alla donna per tutto quello che riguarda la casa, l’uomo intelligente dice alla propria donna hai ragione.
L’importante per la ben riuscita dell’unione è che la donna si senta realizzata nei suoi desideri nel poter gestire la faccenda, alla fine tutti e due hanno raggiunto la consapevolezza che per il buon proseguimento della coppia quello che più importa è il rispetto che si prova per il (la) partner.
Condivido i commenti precedenti su chi comanda in casa: ovviamente la donna, da sempre.
Volevo ricordare il “liston” dei miei tempi, quando ero studente, qualche anno fa.
Il percorso era nella Piazzetta, dalle colonne di Marco e Todaro alla Torre dell’Orologio. Lì si trovavano gran parte degli studenti di Venezia, ragazze e ragazzi, che magari si scambiavano i compiti per l’indomani, ma non solo; anzi quella era una scusa per altro.
Quando finivano le scuole e non erano molti coloro che andavano in ferie in montagna o in luoghi esotici (ci si accontentava del Lido o della barca), i maschietti più grandi riprendevano il liston con il solo scopo di trovare un'”avventura” con qualche bella ragazza nordica.
Oggi lo spazio del liston ci è stato “rubato”!