Venezia, antesignana in tutte le sue novità, importò per prima il caffè dalla Turchia.
La prima bottega del caffè che sorse a Venezia fu il Caffè Quadri, nella prima metà del 700, e si distinse per la preparazione della bevanda alla turca, richiamando così una grande quantità di clienti provenienti da qualsiasi nazione.
Accanto al Quadri sorgeva il Lavena, e qui si davano appuntamento per sorseggiare una tazzina della squisita bevanda musicisti, come Richard Wagner, o intellettuali, come D’ Annunzio, spesso in compagnia della Contessa Casati, che portava con sè un leopardo al guinzaglio.
Qui sostavano i gondolieri ed i “codega” cioè i portatori di lanterne incaricati di accompagnare a casa i clienti; l’illuminazione pubblica fu realizzata solo nel 1732.
Ed ecco infine “Alla Venezia Trionfale” di Floriano Francescotti, chiamato da tutti Florian, e così si chiama tutt’ora. Il nipote di Floriano, Valentino, fu grande amico del Canova, che, quando era a Venezia, veniva a sedersi qui e a passare qualche ora in buona compagnia.Fu anche la prima bottega del caffè dove potevano entrare le donne.
Al Caffè Florian nacque la Gazzetta Veneta del Conte Gaspare Gozzi, che praticamente teneva qui la sua redazione ed anche il centro di diffusione.
Con lui spesso il fratello, uomo segaligno e spesso triste, Carlo Gozzi, che fu uno dei pilastri dell’Accademia dei Granelleschi, denunciò spesso il cattivo gusto dei costumi letterari e fu fiero oppositore e denigratore di Carlo Goldoni, che definì il “borghese”.
Scrisse le fiabe teatrali “L’amore delle tre melarance”, il “Re Corvo”, la “donna serpente” e la Turandot. Nel corso dell’800 venne frequentato da Lord Byron, Foscolo, Goethe, Marcel Proust, Russeau, Stravinsky, Modigliani e Riccardo Selvatico.
Straordinaria fu la diffusione di questa bevanda tratta da una semente chiamata “Kahvè”, giunta da Costantinopoli nel 600. E dalla prima bottega, nata sotto le Procuratie in piazza S. Marco nel 1683,già nel 700 se ne contarono ben 34 sparse per tutta Venezia.
Carlo Goldoni nella sua “Bottega del Caffè” ne descrive lo spirito, l’aspetto conviviale, il punto di riferimento per incontri, pettegolezzi, quello spirito tutto veneziano, godereccio che è diventato un centro di aggregazione sociale, rimasto tutt’ora un’ abitudine per le vecchie signore che al mattino, prima delle passeggiate o delle commissioni, si fanno quatro ciàcoe sorseggiando una tazza di caffè corretto, o bevendo un marsalino in cui intingono un baìcolo.
Grazie per queste letture sono fantastiche
Cristina, il solo fatto che tu mi abbia scritto per ringraziarmi, per mne è un enorme successo. Per cui io ti ringrazio, e ti dedico un saluto affettuoso, ciao, Piera
Ti ringrazio tantissimo, Piera, per questa bellissima pagina.Adoro Venezia e tutto il Veneto, io sono di Padova e ho sempre fatto l’accompagnatrice turistica oltre che lavorare in banca, solo chiaramente durante le ferie e ti assicuro che tutte le volte che rientravo da un paese lontano il mio più gran desideriom, sempre soddisfattom era ed è tutt’ora andermene per calli e campielli e scopèrire semre qualcosa di sconusciuto a me!! Salvo tutte queste spèiegazioni in una cartella per potermele leggere quando voglio. Grazie ancora per tutto questo lavoro!!
Francesca