Venezia è stata una grande Repubblica di cui hanno fatto parte tante terre dell’interno del Veneto, della Dalmazia, dell’Istria, ma di per sè è una città piccola per estensione, e frammentata in tante piccole isole: la sua lunghezza da est ed ovest si estende per 4.630 m. e la larghezza, da nord a sud è di 3240 m.. Per cui la sua superfice è di 412,6 Kmq.
Città piccola ma molto complessa: divisa in sei sestieri: Dorsoduro, S.Croce, Cannaregio, S.Polo, Castello e S. Marco , e la numerazione civica inizia e finisce per ogni sestiere, iniziando dal n. 1, e continuando progressivamente, insinuandosi nelle calli, nei campi, nei campielli fino al confine del sestiere: ogni numero è inscritto in una forma ovoidale bianca, circondato da un bordino nero.
Impossibile, per chi non abbia un punto di riferimento:, il nome di una calle, di un campiello, di un sottoportego, di una fondamenta, conoscendo comunque il sestiere, altrimenti …tutto è perduto..ma si può sempre porre come riferimento un Palazzo famoso, una chiesa, un bacàro od una trattoria, o più semplicemente chiedere aiuto ad un autoctono che, con molta gentilezza, si offrirà addirittura di accompagnarvi all’indirizzo richiesto!
Nessuna meraviglia se ogni tanto si vede un numero non corrispondente ad un ingresso: a volte si riferisce ad una finestra o a una porta murata: non si tratta di errori, ma significa che un tempo più o meno lontano li c’erano degli ingressi poi chiusi.
A volte tali numeri sono accompagnati da una lettera, per non modificare la numerazione in corrispondenza di nuove aperture.
Castello arriva al numero 6828, Cannaregio 6419, S. Polo al 3144, Santa Croce, il piùà piccolo dei sestieri al n. 2359, e Dorsoduro 3964, ai quali bisogna però aggiungere i 971 della Giudecca, , che ha una sua propria numerazione, mentre S, Marco conclude la sua numerazione al 5562.
Ogni numero finale del sestiere viene segnalato come ultimo del sestiere stesso, sempre attraverso un nizioleto. Non a caso, vicino al n: 1 del sestiere di S. Marco, c’è anche l’ultimo, il 5562. Cose da far girare la testa.
Burano ha una numerazione simile a quella di Venezia centro, ma divisa in cinque parti corrispondenti a San Martino destra, San Martino sinistra, Terranova, Giudecca, e San Mauro, mentre a Murano la numerazione va di calle in calle.
Quindi Venezia è appunto la città delle isole, 416, di cui 24 a Castello, 13 a S. Marco, 7 a S, Polo, 13 a S. Croce, 32 a Cannaregio, 17 a Dorsoduro e 10 alla Giudecca; i ponti che collegano le varie isole e i sestieri sono 416, ed i rii che scorrono tra le isole 176….e nei vari campi svettano 170 Campanili , quello di S. Marco è alto 100,060 m….
E non dimenticate di osservare i nizioleti, di cui ho già parlato che, nel loro rettangolino bianco raccontano la “Calle dell’amor degli Amici” Ponte della donna onesta”, ” ponte della cortesia” o ” Rio terà degli Assassini”, ed altre innumerevoli indicazioni , e sono un tutt’uno con la storia, i mestieri e la vita dei veneziani che quelle indicazioni, quei numeri civici (da perdere la testa) ce l’hanno nel cuore: città unica, sempre e comunque!
Cara dolce Piera o mi leggi nel pensiero o dai veramente i numeri. Nella bottega col n. 3964 ultimo n. di D.D. al ponte s. Rocco in calle del scaleter, o lavorato 10 anni,dai 14 ai 24 facevo il fabbro assieme a mio padre non mi allungo a che altro.Volevo dire che la porta prima N.3963 al tempo di Casanova detto da Lui nelle sue memorie abitava la falsa suora M.M.era una carampana che cosi travestita andava ad adescare i gonzi e detto da Giacomo faceva affari d’oro perche vantarsi di aver posseduto una religiosa era un gran vanto,specialmente tra gli Inglesi e il popolino Veneziano. Giacomo andava spesso a trovarla e le mandava tanti merli.Conoscendo i propitari andavo diverse volte di sopra, c’era una grande entrata propio sopra la mia bottega aveva 3 camere cucina e bagno,quasi ogni giorno pensavo cosa succedeva di sopra 200 anni fa. scusami ma sono ricordi di fanciullo,e tu me le ai rammentate la prima e la seconda fase con le Tue Magie,alla prossima luciano
è straordinario tutto ciò! ma ti rendi conto cosa vuole dire il destino…evidentemente nel tempo eravamo destinati a comunicare tra di noi! Un abbraccio, forte ed affettuoso, tua amica Piera
Non dimentichiamo che l’attuale numerazione civica èun lascito degli austriaci.Che la prima vota era in base alla suddivisione della citta dal Canaeso,cioè de citra e de ultra rispetto S,Marco.Poi hanno cambiato hanno fatto in base ai sestieri(de citra si pronuncia de sitra)