Il sestiere di S. Croce conserva tra i suoi edifici il fontego del megio: era una magazzino costruito nel 1300 con approdo adiacente al Fondaco dei Turchi. Questo magazziono era destinato inizialmente allo stoccaggio del grano, ma in seguito vennero conservati anche cereali di meno valore destinati a riserva in caso di carestie, proprio per il pericolo delle truppe turche, tra cui il miglio (megio in veneziano).
A stivarlo nel fondaco ci pensò il Doge Pietro Loredan, uomo giusto, giunto anziano al dogado, e persona di per sè semplice e pragmatica. Nel 1570 i Turchi arrivarono fino alle porte di Treviso, ed allora il Doge decise che per l’uso comune del popolo si dovesse confezionare pane di miglio.
Le restrizioni di questo tipo colpirono proprio la fascia più povera della popolazione che affibbiò l’appellativo di Doge Megioto al Loredan, il quale non visse certo a lungo. Morì infatti quello stesso anno, ed allora il popolo imventò un detto: “El Dose del Megioto che fa vendere el pan de megio ai pistori (panettieri) xe morto. Viva San Marco e la Signoria, xe morto el Dose de la carestia”.
Così la povera gente riuscì ad esorcizzare la paura dei Turchi, e a mangiare pane più buono: i veneziani ironici, sempre di buon umore e con la voglia di guardare avanti, scherzando anche sugli eventi più seri, e la storia dette loro ragione: il 7 ottobre 1571 sconfissero i Turchi nella battaglia di Lepanto: il più grande vanto della Serenissima!