Delle vie
d’acqua di Venezia i Canali, sono quelli esterni alla città, che solcano la
laguna aperta e all’interno sono quelli più
larghi ed importanti, come il Canale della Giudecca, il Canal Grande e il Canale di Cannaregio. Tutte le altre
vie d’acqua si chiamano rio; a volte assumono il diminutivo di “riello” o addirittura di “rio menuo” (rio minuto).
I rii sono in genere canali molto stretti e spesso con andamento sinuoso, data la loro derivazione fluviale, ed è per questo motivo che la forma di Venezia è stata condizionata nel suo sviluppo fin dalle origini, e ciò per ragioni costruttive.
Infatti tutti gli edifici di Venezia sono poggiati direttamente o attraverso palificazioni su uno strato particolarmente resistente formato di argilla e sabbia compresse chiamato “caranto”, che si trova a qualche metro di profondità.
E’ stato accertato che nell’alveo dei canali lo strato di caranto molto spesso viene eroso, parzialmernte o del tutto, dall’alternarsi delle maree e, un tempo, dalle correnti fluviali; al posto del caranto allora si deposita della melma o altro materiale “incoerente”, non adatto perciò a portare carichi.
Ecco perchè le costruzioni sul terreno lagunare debbono rispettare l’andamento irregolare dei rii che sono stati talvolta interrati per migliorare la viabilità, ma non certo per costruirvi sopra.
Di conseguenza le facciate di molti palazzi hatto una linea decisamente curva, come ad esempio i palazzi gotici di Campo San Polo (un tempo fiancheggiati da un rio) o come il Palazzo Querini Stampalia a Santa Maria Formosa, o il fianco di Cà Pesaro.
Per la medesima ragione si sono formate certe labirintiche sistemazioni stradali, soprattutto nelle zone più antiche, come nelle zone di San Marco, S. Polo e Santa Croce: esse sono il risultato di un ingegnoso adattamento per sfruttare al massimo il poco e irregolare terreno disponibile.
Alcuni canali o rii sono fiancheggiati solo da edifici che sorgono direttamente dall’acqua, come il Canal Grande, e numerosi rii interni come Rio Laterano o Rio S. Polo, altre volte da una parte vi sono palazzi e dall’altra una via pedonale chiamata “fondamenta”, come Rio S. Alvise, Rio della Sensa, S. Lorenzo.
Altri invece sono fiancheggiati su entrambi i lati da fondamente ed edifici, come il Canale di Cannaregio, Rio Marin, Rio S. Trovaso. In questi
caso la via d’acqua non è altro che una parte di un complesso di differenti viabilità e di un unico sistema urbano a
carattere lineare (edifici, fondamente, rio, ponti) molto razionale e fra i più diffusi in città.
Lo stretto intreccio tra le costruzioni e l’acqua, su cui e di cui vive Venezia è fonte di questi ingegnosi adattamenti, frutto dell’intelligenza e della capacità dei Veneziani di vivere pienamente il proprio territtorio, in un delicato e meraviglioso equilibrio.
Sempre emozionante percorrere con la mente i luoghi vissuti che descrivi con tanta passione . Grazie. giuliano
Grazie Piera, le tue “curiosità” sono sempre interessanti. Mi piacerebbe che le illustrazione avessero delle didascalie per poter meglio individuare i luogghi che descrivi. Ti chiedo troppo? Ciao Nedda