Nel cuore e nella vita dei veneziani veri c’è spazio almeno al ricordo, se non alla presenza di cani: cani di qualsiasi taglia, preferibilmente piccolini, di origini così diverse da creare creature di taglia diversa, spesso, come ho detto piccola, code improbabili, cuore indomabile ed affetto intenso e incredibile per le persone che li amano.
Si tratta dei cani cosiddetti : da burcio.
IL burcio è una grande barca molto bassa e preposta al trasporto di merci. Viene oggi utilizzata nell’edilizia, ma anche per i traslochi, e fino a qualche anno fa veniva spostata per mezzo di pertiche o trinata lungo gli argini dei fiumi: attualmente sono provviste di mote e si spostano agevolmente nei canali e nei rii.
In passato i proprietari dei burci ne avevano costituito la loro casa, costituita da un antro all’interno dell’abitacolo ricavato sotto la prua, ed a guardia di tutti i loro averi lasciavano frequentemente il loro cane: non tanto una difesa quanto un segnale di allarme.
E questi cani fanno parte proprio della vita dei veneziani ancor oggi: anche per le piccole barche, topi e mototopi, eccoli, indomiti, sfidare il vento e le onde, a prua della barca di cui si sentono in qualche modo i capitani, gioiosi, pronti a lanciarsi tra le piccole onde della laguna, custodi, guardiani e compagni dei loro amici uomini.
Anche il mio cane, chiamato “Cane” per la specificità del suo essere, era un cane da burcio, e ci ha accompagnato per anni nelle nostre gite, piccolino, zampe corte, coda fiera ma sghemba, musino dolce, e tanta, tanta audacia nel suo piccolo cuore.
Anche se conosciuto per il suo abbaiare d’allarme nel suo controllare e custodire il suo burcio, il cane è una creatura dolcissima e tutt’ora, con molto piacere, vedo barche sfilare sui canali c on il loro piccolo grande custode e sentinella di teneezza, affetto ed amore, pronti a lanciarsi in acqua e godere di questi bagni come soltanto i cani veneziani sanno fare!
E anche oggi ho ricevuto una piccola “perla” di Venezia.Grazie come sempre Piera