Del Museo delle Gallerie dell’Accademia abbiamo già parlato. Abbiamo parlato dei fantasmi dei frati che si aggirano tra le vecchie mura del convento e della chiesetta gotica che ne fa parte, ed a cui era collegato da un passaggio segreto.
Circa vent’anni fa vennero svolti lavori di ristrutturazione, e si decise di rimuovere il passaggio segreto per creare un pratico ed utile bagno. In quel periodo una custode provava ogni tanto sensazioni strane nell’avvicinarsi al piccolo corridoio che sarebbe stato modificato, ed una sera, proprio al centro del piccolo androne, alla luce incerta delle lampade vide l’immagine di un bambino, biondo, bellissimo, sui cinque anni circa, vestito d’azzurro.
La donna era una persona pratica e poco propensa a lasciarsi andare anche se quell’immagine le faceva ricordare qualcuno, ma non ricordava chi.
Dopo qualche giorno cominciarono i lavori, e, togliendo il marmo del pavimento gli operai scoprirono, con raccapriccio, delle piccole ossa umane..ossa di un bambino. La donna rimase sconvolta e raccontò a tutti dell’apparazione, al che, altri custodi che spesso, per motivi di lavoro, andavano nel sottotetto (che è anche deposito di quadri, compresi moltissi di Rosalba Carriera) si ricordò di un ritratto di un bimbo: accompagnata al quadro la donna riconobbe il bimbo a cui le ossa probabilmente appartenevano.
Altri sensazioni inquietanti si possono provare nel visitare questo museo; vi ho già parlato della famosissima “Tempesta” di Giorgione, pittore legato ai Rosacroce, e per questo legato ad un simbolismo preciso ed alchemico, di cui “La Tempesta” è un esempio eclatante, ma altre sorprese attendono chi visita queste sale.
Ma ecco che, proprio addentrandosi in questi corridoi, ci appare all’improvviso ‘ex presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro, nativo di Novara, ex possedimento francese, ma la sua immagine è quella di un Cardinale, e precisamente il Cardinale Francese De Polignac ( 11 ottobre 1661 – 20 novembre 1741), ritratto dalla mirabile Rosalba Carriera. Le concomitanze sono alquanto strane inquietanti, entrambi con l’erre moscia, il Cardinale visse per anni al Quirinale, a fianco di Papa Clemente XI, così come l’ex presidente italiano ha trascorso il suo settennato proprio nel medesimo Palazzo.
Ma non finisce qui, ecco, in un’altra stanza, quasi sconvolgente, l’immagine di Eduardo de Filippo, seduto, in abiti cinquecenteschi e con in mano la maschera di Pulcinella: si tratta del famoso attore Tristano Martinelli, ritratto dal pittore Domenico Fetti , e conosciuto come il primo Arlecchino della Commedia dell’Arte, nato a Marcaria il 7 Aprile 1557 e morto a Mantova il 5 marzo 1630.
Due sosia straordinari, con collegamenti quasi incredibili: uno vissuto al Quirinale e “uomo di Chiesa” l’ex presidente noto come persona molto legata alla religione, e un attore che ha rappresentato Pulcinella, maschera tipicamente napoletana, legato all’immagine tortuosa, tormentata e straordinariamente dotata per quanto riguarda la commedia e la recitazione come Eduardo!
Ma l’ultimo quadro “inquietante” è una tela apparentemente normale, molto intensa, questo si del famoso Lorenzo Lotto che rappresenta ” Ritratto di giovane uomo”. In base ad una ricerca sembra che la maggior parte dei visitatori di questo museo venga presa dalla famosa ” sindrome di Stendhal”, si sofferma insomma, assorta e quasi rapita davanti a questa immagine!!!..e istivamente avverte quasi un’esigenza nel toccare la tela, e dopo qualche istante prevale un’emozione talmente forte da provocare il pianto: l’espressione dolcemente malinconica provocata dal recente lutto per la perdita della madre, il gentiluomo posa la mano su un libro, ed è attorniato da simboli legati alla morte: i petali di rosa caduti sul tavolo, la lucertola, che simboleggia morte e resurrezione sopra lo scialle della defunta; misteri dell’arte e di ciò che questa può provocare nell’animo delle persone sensibili!”
Ecco, questa ed altre “strane e quasi magiche ” sensazioni si possano provare entrando in questo museo che raccoglie e racconta, assieme ai soffi gelidi del fantasma del frate che legge, assorto e in un’altra dimensione, seduto sulla prima panca della chiesetta gotica, attorniati da meraviglie della pittura, tanta storia della pittura Veneziana ed Italiana.