Il Doge viveva nel suo dorato appartamento al centro di Palazzo Ducale. Egli era un principe in apparenza assoluto,ma in pratica limitato da una serie di norme che restringevano il suo potere ad un simbolo di sovranità cui competeva di diritto ogni alto onore.
La sua carica era a vita, e all’elezione doveva fare una ” promissione ducale”cioè il giuramento di attenersi ad alcune norme sui reali poteri della sua autorità. Solo in poche circostanze il Doge usciva dal Palazzo Ducale, doveva viveva nella ricchezza, circondato da opere d’arte, dai procuratori di San Marco, magistrati, consiglieri, senatori, provveditori e singoli rappresentanti del vastissimo dominio sparso nel mediterraneo.
La sua vita era inoltre regolata da una severa etichetta che stabiliva le pregorative della sua alta dignità di ” serenissimo principe”, secondo alcune tradizioni che anche nell’importanza religiosa della sua autorità risalivano all’Imperatore di Bisanzio.
Egli, attraverso la “Scala d’oro” (che passa accanto all’appartamento privato del Doge) si avviava nella Sala del Collegio (una sorta di Consiglio dei Ministri) , nella quale sedeva al centro, tra i suoi sei consiglieri, i Savi e i tre Capi del Consiglio dei Dieci. La sala è decorata con dipinti del Veronese dai motivi allegorici che ricordano la ricchezza di cui era stata dotata Venezia, ma anche la severità che si adottava verso chi osava andare contro le leggi:” Giove stesso scende dal cielo per fulminare la Ribellione”.
Più avanti la Sala degli Inquisitori dello Stato, ed infine, più vasta di tutte la sala del Maggior Consiglio.
Il Doge, quindi, Capo dello Stato, eletto a vita, presiedeva tutte le Magistrature della Repubblica, quindi il Maggior Consiglio, assemblea di Patrizi Veneziani con età superiore ai venticinque anni, che raccoglieva le varie Magistrature ed eleggeva il Doge.
Il Maggior consiglio era formato esclusivamente da soli nobili eletti ogni anno, il numero dei componenti nel 1264 era di 317, poi, dopo la Congiura di Baiamonte Tiepolo, nel 1310, di 900.Esso raggiunse il massimo di8 1700 persone.
Il Consiglio dei Senatori (pregadi), scelti dal Maggior Consiglio erano circa 120, e duravano in carica un anno.
Il Consiglio dei Dieci: sorto nel 1310 dopo la famosa congiura, aveva il compito di vigilare contro i delitti dello Stato sui comportamenti dei nobili e sull’osservanza delle Leggi: era composto da dieci patrizi titolari, con l’aggiunta del Doge, sei consiglieri (uno per sestiere che formavano il consiglio privato del Doge, e un avogadore (un avvocato con mansione di accusatore contro chiunque del Consiglio avesse operato al di fuori dei principi statutari.
Il Consiglio dei Dieci era quindi composto da dieci membri di diritto (non rieleggibili dopo un anno trascorso in carica) ed altri otto aggiunti.
Questa Magistratura divenne con il tempo il più tipico e severo organo di vigilianza inquirente e giurisdicente della Repubblica di Venezia, la polizia di Stato che aveva i massimi poteri anche nel controspionaggio.
Gli Inquisitori erano tre eletti del Maggior consiglio a partire dal 1200, e formavano commissioni di inchiesta su particolari indicazioni del Consiglio dei Dieci, come “Inquisitori alle acque”, “Inquisitori sopra le arti”, “Inquisitori sui suoli pubblici”.
Le Quarantie erano tre tribunali supremi che giudicavano cause criminali e civili: c’era il Consiglio dei Quaranta al Criminal, quello al Civil vecchio e quello al Civil nuovo. Compito loro era anche curare la polizia di Stato, l’economia delle Imposte, le Monete e altre mansioni in campo giuridico.
Consilio Minore, (detto pure Signoria), formato da 6 nobili, uno per ogni sestiere della Città, che dovevano assistere il Doge, non essere in alcun modo imparentati con lui, ai quali sdi unirono nel 1200 i tre capi della Quarantia criminal, e tutti insieme formavano la Signoria.
Il Collegio dei Savi, Assemblea prima di tre, poi di cinque ed infine di sei Senatori, con incarichi particolari di studio e di inchiesta, che col tempo divennero dieci.
Il Collegio, più propriamente “Pieno Collegio” aveva la funzione di Consiglio dei Ministri ed era composto dal Doge, dai sedici savi, dai sei consiglieri del Doge e dai tre Capi della Quarantia Criminal.
La struttura dello Stato era quindi composita ed i poteri venivano equilibrati e suddivisi tra diverse istituzioni: tutto questo per garantire ai veneziani un governo democratico, ed in cui, uin seguito racconterò, al centro venivano le esigenze dei cittadini e il loro benessere. Venezia, una vera Repubblica ricca ed illuminata!