seconda parte
La coppia si avviò attraverso gli appennini in Garfagnana. Era inverno, nevicava, e tutto ciò rendeva il viaggio ancor più faticoso, per cui cercarono e trovarono asilo presso l’eremo di S. Pellegrino.
Alla richiesta di asilo ” affacciossi ai balconi il custode di quell’eremitaggio, che chiamavasi Pierone da Frassinoro, uomo di età compresa tra la matura virilità e la vecchiaia”
Convinto dalle parole del capo della “masnada” che li accompagnava, l’eremita concesse loro rifugio e ristoro al convento, dove il Capo della Milizia confermò di aver ricevuto ordine dal Pigna di raccomandare la coppia al Governatore della Repubblica.
Nel convento Bianca ebbe modo di conoscere il vivandiere, figlio di un servitore di Alfonso I°, legato ai Francesi contro gli Spagnoli, alleato di Papa Giulio II* ( la lega di Cambrai), entrambi nemici di Venezia . L’oste raccontò allora,piangendo, della morte di Lucrezia Borgia, moglie di Alfonso I°, e del suo fulmineo innamoramento per Laura, donna bellissima e molto somigliante a Bianca, e che Tiziano Vecellio ritrasse nuda in diverse ed apprezzate tele. Laura, dopo il matrimonio fu conosciuta come Laura d’Este. (nel suo diario Bianca si riferisce a Lucrezia Borgia con il nome di Eleonora)
I Bonaventura si rimisero quindi in viaggio e la povera Bianca, incinta, soffriva parecchio per lo sfregamento della sella del suo cavallo sul suo addome, attraversando gli appennini, tortuosi e coperti di neve.
A Pieve Fosciana Pietro la condusse da tale Pieroni, un vecchio alquando disponibile e gentile, che procurò alla gestante una portantina sorretta da quattro uomini. Parlando con il vecchio la Cappello si rese conto che il Pieroni era al servizio di Filippo Strozzi, nemico giurato di Cosimo de Medici ( Granduca di Toscana).
La fanciulla, ingenua, non si rendeva ancora conto di essere uno strumento nelle mani dei detrattori di Cosimo I°, benedetta e seguita passo, passo dal Consiglio dei dieci e dal Doge di Venezia che si affidava alle sue capacità seduttive per portare i Medici dalla parte della Serenissima.
Arrivati che furono finalmente a Firenze Bianca si accorse che la ricchezza e le conoscenze vantate dal suo Pietro erano solo bugie.
La giovane andò a vivere nella modesta casa dei suoceri e qui nacque sua figlia, chiamata come la nonna, Pellegrina.
Ma un giorno le venne annunciata la visita del famoso pittore Vasari, già amico e sostenitore di Pietro Girolamo Balzoni, uno dei giovani che avevano frequentato Bianca a Palazzo Gritti a Venezia, ed all’imbarazzo della giovane che si vergognava per la modestia della propria abitazione, egli oppose i complimenti sulla sua nobiltà e bellezza. Il Vasari la invitava ufficialmente presso la corte dei Medici.
La giovane, sollecitata dal marito, accolse l’invito. Era il 6 gennaio 1564. Non appena il figlio, successore designato di Cosimo , Francesco, vide Bianca, si innamorò perdutamente di lei: ” non mi staccava lo sguardo di dosso” confidò al suo diario la giovane. E fu l’inizio di un amore forte e struggente fra i due, amore favorito e sollecitato dal Bonaventura, che se ne vantava.
Francesco era sposato con Giovanna d’Austria, ed aveva avuto da lei sei figlie, ma nessun erede maschio. L’austriaca era una donna poco istruita, con pochissimi interessi, si dice affetta da scoliosi, mentre Bianca Cappello, bene istruita e colta, seppe condividere con Francesco la passione del futuro Granduca per l’alchimia. Si racconta che stessero ore chiusi nel laboratorio alchemico, alla ricerca della pietra filosofale.
La relazione divenne nota a tutti, compreso lo zio di Francesco, il Cardinale Giovanni, che osteggiava ferocemente questo coinvolgimento di Francesco con una veneziana, la quale iniziò con lui la sua missione, ossia l’opera di convincimento affinchè, alla morte di Cosimo. la Toscana di allontanasse dalla Spagna e si avvicinasse a Venezia.
Dopo pochi mesi dal loro incontro, il Granduca Cosimo, provato dalla morte della moglie e di due dei suoi figli, avvenuta contemporaneamente a Pisa, dove si erano recati per curare la tubercolosi, abdicò a favore di Francesco.
Cosimo I° morì nel 1578, dopo un anno vissuto paralizzato,infermità conseguente ad un ictus. E nel 1579, la Granduchessa Giovanna, incinta di un altro figlio, cadde dalle scale e rimase uccisa, mentre Pietro Bonaventura venne pugnalato per strada dal marito (si disse) di una nobildonna con cui aveva una relazione amorosa.
Liberi da impedimenti, poco dopo si svolsero le agognate nozze tra Francesco I° e Bianca Cappello, e la Serenissima, per quell’evento, nominò la giovane: vera e particolare figliuola della Repubblica a cagione di quelle particolarissime e rare qualità che degnissima la facevano di gran sua fortuna!, non solo, ma i parenti della Cappello vennero insigniti di onorificenze, ed alla cerimonia venne mandata una lussuosa ambasceria.
Venezia, attraverso la bella, istruita, colta ed adottrinata Bianca era riuscite ad ottenere il suo scopo!
Purtroppo la povera Bianca, dopo la nascita della figlia era rimasta sterile per cui nel 1583 finse la gravidanza, e, ritiratasi in un casolare con alcune dame e due guardie, annunciò la nascita di un figlio maschio, chiamato Antonio: ( della cui genealogia nulla si conosce); il 19 ottobre 1583 Francesco riconobbe l’erede. In questo modo, se anche il Granduca fosse morto, la Cappello non sarebbe stata cacciata dalla corte.
L’8 ottobre 1587 i Granduchi indissero una gran battura di caccia a Poggio a Caiano, invitando anche il fratello di Francesco, Ferdinando. Alla sera venne servito un sontuoso banchetto, ma il giorno dopo il Granduca cominciò a sentirsi male, ad accusare forti dolori, febbre alta…e il 19 dello stesso mese morì.
Anche Bianca venne colpita dagli stessi sintomi, e morì anch’essa undici giorni dopo.
Nel 2006 nella chiesa di S. Francesco a Bonistallo vennero rinvenuti resti di un fegato maschile e di uno femminile, i quali, analizzati da alcuni patologi evidenziarono tracce di arsenico in dosi letali, ma non fulminanti.
Le ossa di Francesco I° vennero inumate nella tomba medicea, mentre nulla si sa dei resti della povera Bianca Cappello, donna che aveva dedicato alla Serenissima tutta la sua vita, superando la debolezza, la fatica e la felicità.
Buongiorno, sono veramente contenta di sapere particolarmente sulla questa vicenda, perche’ nel libro giapponese descritto semplicemente come fosse stata una storia d’amore, perciò non potevo crederci tutto.
E quest’autunno sono stata a Firenze e ho visto quello studio segreto di Francesco I° nel Palazzo Vecchio, anche questo motivo mi interessato tanto Suo articolo, Grazie !
Poi una cosa su di [..della morte di Eleonora Borgia, moglie di Alfonso I°.], credo che questa sia Lucrezia Borgia.
Grazie di nuovo e aspetto prossimo con piacere!