Con la denominazione ospizi sono noti numerosi edifici esistenti a Venezia ed altri invece di cui si ricorda solo l’esistenza; sono complessi edilizi di notevoli dimensioni dall’aspetto anch’essi di istituzione pubbliche per destinazioni varie che mutarono nel tempo, pur rivolgendosi a diverse forme assistenziali.
Non solo la parola Ospizio a Venezia si riferiva a luogo di ricovero e degenza per malattie, ma ebbe un significato di carattere altamente sociale, in quanto questi complessi rappresentavano luoghi dove gli orfani venivano accolti, soprattutto giovanette bisognose venivano accolte , educate e mantenute dalla spesa pubblica.
Col tempo oltre al carattere assistenziale , tali istituti assunsero aspetti più nettamente educativi e culturali, specialmente per quanto riguarda l’educazione musicale.
E’ molto difficile immaginare che in edifici seppur grandi, come ad esempio gli “Incurabili” o i ” Mendicanti”,potessero coesistere ambienti di degenza per malattie soprattutto infettive, ed educandati raffinati dove le fanciulle venivano seguite fino all’età da marito, ambienti dove si tenevano spettacoli o concerti frequentati dalla miglior società veneziana.
Oltre che allontanare dalle possibili insidie della strada le fanciulle, la pubblica assistenza si occupava anche dei giovani, i quali venivano avviati ai lavori come garzoni di bottega, arsenalotti, apprendisti, artigiani, fanti o marinai.
L’educazione quindi oltre a tener lontani questi giovani e giovinette dagli adescamenti delle persone poco oneste arricchiva la propria forza lavoro, aiutando così le varie corporazioni ad avere sempre nuovi adepti.
La cura per l’ospitalità e la cura anche dei viaggiatori ebbe inizio fin dai tempi delle crociate, con i frati ospitalieri..e poi i Cavalieri di Malta.
Tra le più antiche istituzioni famoso l’ospizio Orseolo, fondato dal doge Pietro Orseolo nel 977 a Piazza S. Marco, nel luogo dove attualmente sorge un albergo. Una bellissima documentazione se ne ricava guardando ” La Processione in Piazza S. Marco di Gentile Bellini (Gallerie dell’Accademia, Venezia).
Poi, in riva degli Schiavoni c’era l’Ospizio Cà di Dio, vicino all’Arsenale,ancora esistente, e diverse volte ricostruito, l’ultima volta nel 1544 su progetto del Sansovino. quindi l’ospedale dei Mendicanti, fondato da religiosi vicino alla Chiesa di SS. Giovanni e Paolo e l’ospizio delle zitelle, dove venivano ospitate solo le ragazze, dette appunto zitelle.
Le finalità educative erano dirette proprio alla musica, per cui questi complessi erano attrezzati con sale idonei a concerti e per questi attrezzate.
Poi c’erano i lazzaretti che erano dislocati nelle isole circostanti, proprio perchè venivano utilizzati durante le epidemie, peste o malattie infettive, compresa la labbra.
Il nome Lazzaretto deriva dal primo ospedale dove veniva curato questo tipo di malattie, S. Maria di Nazareth, chiamato poi nazaretto, quindi lazzaretto.
Comunque Venezia fu sempre molto attenta ad una politica igienico-sanitaria, effettuata tramite un severo controllo degli stranieri, delle navi che attraccavano,mentre l’igiene della città veniva effettuata ripulendo spesso il fondo dei canali i quali, con la loro acqua, ripulivano le case circostanti; c’era poi un severo controllo degli innumerevoli pozzi che portavano acqua nei campi e nelle corti.
Esisteva il Collegio dei Medici, una sala d’anatomia e un teatro anatomico a S. Giacomo dell’Orio, oltre che una nutrita biblioteca formata da libri riguardanti la medicina e l’anatomia.La scienza a Venezia, la cura della persona e non solo della malati: una innovazione che fece della serenissima un baluardo della ricerca, della cura e dell’attenzione per le persone e non per le malattie!!
non o parole N1 ciao e continua. Sempre piu’ incantato luciano
Sei bravissima! Posso linkarti? Ciao
Grazie. Sei un tesoro. Hai visto che per la leggenda avevi ragione sulla data? Grazie ancora, ciao, Piera
Casanduoglio, grazie per il link. Io ti inserisco tra i miei blog amici. Ciao, Piera